Azione Cattolica cittadina all'Assemblea Diocesana

Pubblicata il 13/02/17 in News

Azione cattolica Legnano all’assemblea diocesana
Card. Scola: portare il Vangelo nel quotidiano

 

Un’assemblea diocesana segnata anche dalla presenza, dal contributo, dai volti dell’Azione cattolica del decanato di Legnano. L’Ac ambrosiana si è ritrovata domenica 12 febbraio nell’aula magna dell’Università Cattolica di Milano per la tappa diocesana che sta portando l’associazione verso l’assemblea nazionale di fine aprile e all’incontro con papa Francesco, il 29 aprile, in piazza San Pietro. L’intervento del cardinale Angelo Scola, della presidente diocesana Silvia Landra (che aveva presieduto l’assemblea cittadina legnanese a fine novembre) e le votazioni per il nuovo consiglio diocesano hanno segnato i momenti clou della giornata, che ha vissuto anche momenti di preghiera, di dibattito, di giochi e protagonismo dei ragazzi dell’Acr e la messa finale nella basilica di Sant’Ambrogio.

Una quindicina i delegati eletti dal territorio Legnanese, con la responsabile di decanato, Giulia

 Macchi. Ma tutta la giornata ha visto protagonisti i legnanesi. L’assemblea è stata infatti presieduta dallo storico Guido Formigoni; le testimonianze sulla figura del card. Martini nel 90° della nascita sono state portate da altri due legnanesi doc, Clara Biaggio e il vescovo ausiliare mons. Franco Agnesi. La testimonianza di un associato impegnato nel campo culturale e politico è venuta da Alberto Fedeli. 

Nel suo intervento, l’arcivescovo Scola – atteso a Legnano il prossimo 24 febbraio per la Visita pastorale – ha fra l’altro espresso la sua gratitudine «per il cammino di questa associazione così decisiva per la storia della Chiesa italiana non solo per la sua durata, 150 anni, ma per come ha contribuito alla vita buona del nostro Paese». Scola ha tracciato un quadro  di riferimento temporale utilizzando un’espressione di papa Francesco, che aveva parlato al convegno ecclesiale di Firenze di «un cambiamento di epoca in cui siamo immersi più che di un’epoca di cambiamento».

Da qui tre compiti affidati all’Azione cattolica: «In primo luogo vi chiedo l’insistenza sulla testimonianza evangelica che siamo chiamati a offrire nel quotidiano». Quindi, la vita da intendere come vocazione (e un compito speciale sul versante di una «decisa azione educativa fra i giovani»). Infine, «la missione dell’Azione cattolica nella Chiesa locale. La grande storia che avete alle spalle vi autorizza a praticare il carisma dell’unità e a farlo con ostinazione, accogliendo l’indicazione preziosa del Santo Padre che bisogna abitare e non evitare i conflitti. Vi invito a un superamento della frattura tra il territorio e gli ambienti di vita che segna tanto i nostri giovani». Questo anche valorizzando tutti i carismi, con «la pluriformità nell’unità, essendo attori indomiti di una unità diversa tra tutte le aggregazioni antiche e nuove che lo Spirito fa sorgere e che la Chiesa riconosce».